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L'ANNUNCIAZIONE A S.BRIZIO DI BUSCA.

La raffigurazione dell'Annunciazione a Maria, la realtà centrale del'cristianesimo, l'Incarnazione di Dio, è un tema diffusissimo nell'arte di ogni tempo; ogni movimento artistico ne dà una interpretazione, sino alle vibranti Annunciazioni contemporanee di Arcabas o quelle surrealiste di Savinio. A Busca, dove numerose sono le raffigurazioni di Maria Assunta, troviamo, l'Annunciazione nella Chiesa della Bianca, una bella pala d altare settecentesca di Michele Antonio Milocco e in due cappelle medioevali: S.Stefano e S.Brizio.

S.Brizio è una cappella tutta affrescata ma in grave degrado e abbandono. E' intitolata al monaco del'IV secolo che fu discepolo di san Martino e a lui succedette sulla cattedra vescovile di Tours. La cappella apparteneva ai monaci benedettini dell'Abbazia di Villar San Costanzo, era adibita al'servizio della stazione pastorale dove i monaci lavoravano in distaccamento dall'Abbazia e sostavano, per la preghiera nella cappella. Era una morra del monastero, un nome che il territorio ha conservato. La cappella fu costruita in epoca altomedioevale dai monaci, probabilmente intorno all'anno 1000, è citata per la prima volta nel documento del 1386 dove sono elencate le chiese che pagavano il cattedratico all'Arcivescovo di Torino una somma di denaro segno di dipendenza.

La cappella di S.Brizio appare dimenticata nella sua solitudineed è poco nota, nascosta tra la vegetazione su un poggio poco sopra la chiesa di S.Giovanniche si trova sul'tratto che costeggia il'Talutto, verso la colletta di Rossana, in località Morra San Giovanni. E più conosciuta (forse per questo), come il Bricalet. E un piccolo edificio quadrangolare, la voltaè ogivale, forsericostruita al'tempo della realizzazione degli affreschi nel'XV secolo. I dipinti che decorano la cappella sono opera di un pittore, di influenza francesedenominato Maestro di San Brizio, ma ne è sconosciuta l'identità. Espressi in un linguaggio tardogotico, gli affreschi rustici, ma singolarmente e felicemente aggiornati, sono forme aperte alla luce, semplificate nei volumi e accese nei colori, caratteristiche cui s'ispirarono anche Tommaso e Matteo Biazaci. Alle pareti si trova una serie di otto santi dall'atteggiamento risoluto e determinato.Sono designati con il nome: San Pietro e San Paolo, San Sebastiano, Sant Antonio. Nella parete opposta Santa Caterina d'Alessandria, SantaLucia e Sant'Agata e una quarta figuraandata perduta ma identificabile dal nome, S Bernardo. Questi dipinti spiega Anna De Floriani - segnano in Val'Maira l'avvio di una svolta. Sono figure irrigidite dai contorni taglienti ma con la novità della luminosità assoluta delle campiture di colore, dai volti stondati che prendono un lieve risalto plastico non dal'chiaroscuro ma dall'incontro di piani luminosi

Sulla prete di fondo della cappella si trova la bella Annunciazione, purtroppo è anch essa deturpata dalle varie vicende storiche e umane che l'hanno raggiunta. Vediamo infatti numerose sgraffiature sullo sfondo e anche sul viso della Vergine di cui appare, seppure ben visibile, solo il disegno preparatorio. Questa scena dell'Annuncio di Gabriele a Maria è pensata all'interno di una cinta merlata un hortusconclusus dove Maria èseduta su una panca con il libro, nel tipico atteggiamento che ricorda l'Annunciazione dell'Angelico. La Vergine attende alla lettura dei salmi ed è avvolta nel manto blu simbolo del divino, sulla veste rossa simbolo dell'umano; sul'suo volto si può leggere stupore, timore, per l'improvvisa apparizione. l'angelo, davanti a lei, è vestito di un prezioso abito dorato, non più svolazzante: da tempo è giunto e il'colloquio con Maria è già iniziato: Ave piena di grazia il Signore è con te Il salutocon cui si rivolge a Maria è scritto nel'bindello che attraversa lo spazio tra le due figure.. Maria in atteggiamento di ascolto ha le braccia incrociate sul petto nell'atteggiamento dell'accoglienza e della disponibilità. Ecco la serva del Signore si compia in me la tua parola. l'Annunciazione risulta nel'complesso un opera più sottilmente elaborata e raffinata, piena di comunicazione

La cappelladi proprietà del'Comune, è instato di abbandono dal'1989. E' un bene culturali importante per Busca. Il'compianto Gianni Bodello un giovane studente buschese bravo edentusiasta, aveva realizzato col Centro Sudi Cultura e territorio, studi, ricerche e disegni, con la finalità di incoraggiare il'restauro del'monumento. Era stata coinvolta la Soprintendenza che,nell'agosto del'1989, avevasegnalato al'Comune la necessità di un intervento di consolidamento dei dipinti, ( la cappella, infatti è un bene soggetto alle leggi di tutela n.1089,del'1939). Fisicamente si trova nel territorio della Famiglia Fusta, ma sarebbe raggiungibile, come disse il prof Perotti, da un sentieroesistente nelle mappe catastati e che dalla strada provinciale sale all'edificio. La stradina è ingombra, travolta da vegetazione necessita di un intervento che la riapra al'passaggio. Perchè non realizzare almeno questa prima opera convolontarientusiasti dei beni buschesi, disponibili, come la Prolocoalloro recupero?

Mirella Lovisolo

 



Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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