Vetrata
della chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Cuneo
“FRATE SOLE”, Costantino
Ruggeri
Era una
grande anima, Costantino Ruggeri: artista e frate, cantore e poeta dell’arte e
della fede, della luce e del colore, della natura e della gioia. Il suo sorriso
luminoso comunicativo ed entusiasta si è spento, il 25 giugno 2007.
Pittore,
scultore, creatore di vetrate e innanzi tutto - frate francescano e sacerdote, Padre Costantino Ruggeri, viveva da 52 anni a Pavia
nel convento francescano di Canepanova, dove, in una mansarda aveva progettato
tutte le sue opere.
Dall'infanzia
nella campagna di Franciacorta dov’era nato 82 anni fa, alla giovinezza nel
convento francescano a Busto Arsizio e a Trento, all’ordinazione sacerdotale a
Milano sino ai suoi grandi capolavori, la sua storia s’intreccia con quella
dell’artista, un vero architetto dello spazio mistico, il principale artefice
del rinnovamento dell’arte sacra in Italia.
Risale
al 1951 la sua prima mostra presentata da Mario Sironi alla galleria S.Fedele
di Milano; ordinato sacerdote, conseguiva il diploma in scultura all’accademia
di Brera con Luciano Minguzzi. Negli anni settanta iniziava a progettare e
costruire vetrate, chiese, cappelle in tutto il mondo: dalla Lombardia a Roma,
al Giappone, alla Siria, al Burundi, sino all’ultima grande opera di Betlemme,
dedicata alla Madre di Dio, nel 2006.
Arricchito dai contatti con Mario Sironi, P.Costantino
nel 1954 entra a far parte del gruppo bolognese facente capo al Cardinal
Lercaro, che si propone di sviluppare lo studio e l’informazione
sull’architettura sacra ed il relativo arredo; conosce Lucio Fontana, Morandi,
Tosi, Carrà, De Pisis, Figini e Le Corbusier, e comincia a collaborare con
l’architetto Luigi Leoni.
Nel 1995
istituisce la Fondazione “Frate Sole”, che ogni quattro anni conferisce un
premio per l’architettura sacra moderna
In
Italia, tra le sue chiese più famose, ricordiamo il santuario del Divino Amore
di Roma con l’immensa estensione d’azzurro e di sole; a Cuneo è stato il
creatore delle vetrate dell’altare e tabernacolo, del fonte battesimale del Cuore Immacolato di Maria; è anche autore della
splendida cappella del Seminario (STI) di Fossano.
C.Ruggeri nel suo avia
(fstudio a Poto
di F.Tagliabue- Famiglia Cristiana 22.11.98)
Ho avuto la grande gioia di
conoscere P. Costantino a Cuneo nel 2000, in una conferenza organizzata dall’Ufficio
Beni ecclesastici di Cuneo, ne ho riportato l’entusiastica sensazione che dell’arte
sacra contemporanea (spesso abbastanza brutta) avesse scoperto la verità: “Se
noi amiamo Dio dobbiamo avere la capacità di rinnovare sempre la nostra
preghiera, dobbiamo creare nelle chiese l’atmosfera della bellezza che porta a
Lui, l’atmosfera sempre cangiante dal percorso del sole che accende e spegne,
in una sinfonia di luce e colore le vetrate. Esprimere Dio, “bellezza antica e
sempre nuova” (S.Agostino) che continuamente si rivela e si trasforma davanti a
noi”
La
vetrata è per Costantino Ruggeri un tramite per cantare Dio “Voglio che il
sole attraversi le vetrate fin dal mattino, rifranga i suoi raggi sul pavimento
e sulle pareti, modulando la luce della giornata con una visibilità maggiore di
quella che un tempo si assegnava ai rosoni. Un canto di gioia a Dio… Dio è luce
del mondo e noi siamo figli della luce non certo delle tenebre. L’epifania del
divino si rivela nella luce e nella bellezza. I capolavori medioevali erano
fatti perché l’uomo guardasse verso il cielo, io ho capovolto, ho voluto creare
spazi mistici in cui si potesse avvertire la presenza del “Dio con noi”.
Fonte
Battesimale, Cuore Immacolato di Maria, Cuneo
Disse
il cardinale Ugo Poletti, chiamandolo a Roma per il santuario del Divino Amore:
"Frate Costantino non costruisce con il cemento, ma con la luce"
Quella di P.Costantino è un’arte sacra non
più semplicemente illustrativa o celebrativa, ma al contrario è un’arte capace
di restituire la percezione, il senso ultimo e la dimensione mistica dell’ineffabile,
che Papa Paolo VI, un altro grande bresciano, aveva auspicato, rivolgendosi
agli artisti.
Per raggiungere il suo intento di
trasformazione dell’arte sacra, Costantino Ruggeri non crea solo vetrate, ma in
collaborazione con l’arch. Luigi Leoni, progetta l’intero edificio e le
suppellettili, che egli realizza conservando la materia nei suoi caratteri
originali: tabernacoli di straordinaria audacia, altari come fiori candidi che
spuntano dal pavimento in blocchi di marmo e pietra che richiamano l’opera
della creazione, oppure blocchi di legno assemblati come nella chiesa di Cuneo,
espressione della realtà della Chiesa, unione di uomini intorno a Cristo.
“L’arte
moderna deve entrare nella Chiesa come la bellezza era entrata nelle chiese
antiche. Oggi la bellezza si deve fare con le forme del nostro tempo”.
In
quel linguaggio affidato ai simboli; egli traduce modernamente i simboli
paleocristiani che aveva raccontato nella sua tesi di laurea “Stenografie
dell’anima” e che, nelle vetrate, sono filtrate
da una sensibilità che li trasforma in tachismes quasi informali.
La cappella dell’Adorazione.
Santuario del Divino Amore- Roma
La vetrata, infatti, nelle intenzione di Padre Costantino
rappresenta un inno alla Trinità e i suoi simboli sono soprattutto tre: il
triangolo di luce, Il motivo
del sole che è l’immagine più vivida e radiosa del Cristo con la stella che è
la traduzione del monogramma catacombale, sullo
sfondo il vento dello Spirito creatore della vita che aleggia sulle acque, il pesce, l’ICTUS che
si rispecchia nell’acqua limpida in movimento del battistero che rifrange la
luce delle vetrate, e crea la percezione di ciò che avviene nella nostra anima
con la grazia.
“L’arte è una
strada che conduce al Paradiso”
aveva detto P.Costantino; “Frate sole” vive ora in quella Luce che ha tanto
amato.