UNO E TRE, LA NOVITA' CRISTIANA
L'arte, nel corso bimillenario del cristianesimo, ha
espresso in modo vario e originale il tema della SS.Trinità; anche gli scavi e
le ricerche archeologiche, hanno portato alla luce segni e simboli epigrafici,
che rivelano la fede cristologica e trinitaria dei cristiani dei primi tre
secoli IN Palestina e nelle Catacombe.
L'archeologo
P. Bellarmino Bagatti negli anni '60, ha scoperto negli ossari del I e II secolo alla Dominus Flevit di
Gerusalemme, a Nazaret e a Hebron, numerosi segni e
crittogrammi che presentano una ricca simbolica cristiana. Vennero studiati e interpretati da P.Emanuele Testa, archeologo
ricercatore della simbolica dei giudeo-cristiani della Chiesa Madre di
Gerusalemme, che disse: "Possiamo senz'altro concludere che il triangolo come
simbolo cristiano della Trinità e della croce, ha certamente origine
palestinese sin dagli albori della Chiesa" (E.TESTA Il simbolismo dei
giudeo-cristiani 2004, p 241)
Un'affermazione di grande portata: la fede
trinitaria, novità fondamentale del cristianesimo, risale alle origini. Un contenuto dottrinale da molte parti
controverso, Intanto perché il termine
"Trinità" non si trova nel Vangelo; "trias", da cui "Trinità", venne introdotto, nel 180 d.C. da Teofilo d'Antiochia in Ad
Autolucum. Ripreso da Tertulliano nel III secolo (in Adversus Praxean) il
termine venne poi
adottato nel linguaggio della Chiesa e nelle formulazioni dogmatiche dei primi
Concili per indicare il rivoluzionario messaggio portato da Gesù:
un Dio che è amore, che è Padre, Figlio e Spirito Santo, un Dio che è unico, ma che non è
solo, egli è un Padre, in relazione d'amore col Figlio e con
lo Spirito Santo. Io e il Padre siamo una cosa sola" (Gv.10,30) "Il Consolatore, lo Spirito Santo che il
Padre vi manderà nel mio nome, vi ricorderà ciò che vi ho detto" (Gv 14,26).
"Pregherò il Padre egli vi darà un Consolatore che rimanga con voi per
sempre" (Gv 14,15). Gesù
ci testimonia la relazione d'amore esistente in Dio, in cui noi siamo
immersi e viviamo nell'amore
vicendevole.
Questa realtà è stata stupendamente presentata da
Rublev che, nel 1422, creò la grande
icona dal titolo TRINITA' ispirata ai Tre Visitatori di Abramo alle querce di Mambre di Gen.18, tema già raffigurato nel
sec. IV a Roma in Santa Maria Maggiore, a San Vitale di Ravenna nel sec V e nel
1931 da Marc Chagal a Nizza; un episodio che venne ben presto
considerato dai Padri della Chiesa, figura della presenza trinitaria divina,
già adombrata nell'atto creativo di Gen. 1,26
Nell'arte catacombale del II e nel III secolo, troviamo i graffiti con il pesce
l' ICQUS dalle cui lettere viene l'acrostico
che significa "Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore" mentre in
un'epigrafe della Catacomba di Domitilla
si legge "Secundiniano credette in Cristo Gesù con il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo".
E troviamo le lettere Alfa e Omega
(a - w), prima e ultima lettera dell'alfabeto greco: "Io sono l'alfa e l'omega,
il primo e l'ultimo il principio e la fine" (Ap. 1,8; 22,13) queste lettere
che significano, la divinità di Gesù, tradotte in ebraico (alef e tau)
si trovano
anche negli ossari palestinesi del I secolo accanto al monogramma
cristologico.
Un'opera trinitaria stupenda e molto nota, è il mosaico del Battistero di Albenga del V secolo: sul fondo azzurro compare il triplice monogramma di
Cristo con alfa e omega in un triplice cerchio di colori sfumati; dodici
colombe, (gli Apostoli la Chiesa), circondano i cerchi, mentre sul fondo
azzurro brillano innumerevoli stelle, i credenti.
Nel primo millennio
l'iconografia trinitaria si sintetizza nella figura del Cristo Pantocratore
delle absidi. Con il sec. XIV e l'assunzione della festa della SS. Trinità
(1334) le immagini trinitarie si diffondono in forma antropomorfa: il Padre e il Figlio avvolti nello stesso manto, sono
uniti dalla Colomba dello Spirito Santo che "spira" dalla loro bocca. Col
Rinascimento appaiono iconografie più convincenti e
commoventi come quella in cui il Padre che sostiene il Figlio Crocifisso,
mentre la colomba dello Spirito Santo li unisce in una fusione di sofferenza e
d'amore (Trinità di Masaccio in S.Maria Novella).
Si diffondono poi immagini che
rilevano l'aspetto dottrinale, di cui la disputa del SS Sacramento di
Raffaello allo stanza della Signatura Vaticana, è un magistrale esempio,
mentre in clima tridentino vengono rifiutate e distrutte certe raffigurazioni
trinitarie mostruose e sacrileghe di ispirazione pagana.
L'iconografia
della Trinità associata all'incoronazione di Maria ebbe grande sviluppo
negli scenografici dipinti settecenteschi, anche nel nostro territorio. Tra queste il complesso pittorico che decora il presbiterio della confraternita
SS. Trinità di Busca, dove sullo sfondo absidale, grandeggia l'immagine
trinitaria che incorona Maria. Dipinto da Giuseppe Dalamano nel 1735 c.,
l'opera si colloca accanto alle scene dei Progenitori, e assume il significato
del compimento della promessa di Gen. 3,15.
Nella
Parrocchia M.V.Assunta della stessa città, è rappresentato il
grandioso dipinto scenografico di Carlo Scotti del 1785 che rappresenta i fatti
dell'Assunzione di Maria, dal sepolcro sino all'originale
soluzione della cupoletta, dove la SS Trinità nel cielo, attende Maria Assunta
per incoronarla Regina. La luminosità dello Spirito santo reso visibile dalla
colomba avvolge l'ambiente. Un angelo distende il manto del Figlio sul quale
siederà la Madre, un altro angelo in alto, avvolto nella luce porge la corona a
Maria, la madre del Verbo, la donna piena di quella grazia divina trinitaria
che S.Paolo augura a tutti noi: "La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l'amore di Dio padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi"
(2 Cor. 13,13)
CORRIERE
DI SALUZZO giugno 2009
BIBLIOGRAFIA
E.TESTA, Il
simbolismo dei giudeo cristiani , Gerusalemme 2004
R. BAGATTI, Alle origini della Chiesa, Roma 1981
TESTA E., Nazaret giudeocristiana, Gerusalemme,
Franciscan Printing Press 1969..
PIXNER H., Wege des Messias und Stiitten der Urkirche.
Jesus und das Judenchristentum im Licht neuer archaologischer Erkenntnisse, Giessen,
Hrunnen Verlag 21994
M. PICCIRILLO La Palestina cristiana I-VII secolo. Bologna
2008
JEAN
DANIELOU, I simboli cristiani primitivi
R. CASSANELLI - E. GUERRIERO - Iconografia Cristiana II vol. Milano 2004