DIO UNO E TRE
Alcune
opere d'arte che raffigurano la divinità in forma stereotipata, suscitano
l'interrogativo: Dio, Uno o Tre?
Trimurti? Triade? come le divinitàegizie, indiane o di altre credenze
politeiste?
La realtà
cristiana è fondamentalmente diversa
FONTI E ORIGINE DI UNA FEDE
Il
termine "Trinità", formulato da Teofilo di Antiochia alla fine II
secolo e da Tertulliano nel III secolo, non compare nellaScrittura, ma Gesù nel Vangeloparla esplicitamente e ripetutamentedel Padre, del Figlio, dello Spirito Santo,
rivelandoci che Dio è unità, ma non solitudine:
"Io e il Padre siamo una cosa sola" (Gv.10,30)
"Chi vede me, vede il Padre" (Gv.14,8)
Il Consolatore che il
Padre vi manderà nel mio nome... (Gv.15,26)
In principio era il Verbo e il
Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio (Gv 1,1)
Andate e battezzate tutte le genti nel nome del Padre del Figlio e
dello Spirito Santo" (Mt.28,16).
E Paolo dirà: La grazia del
Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito
Santo siano su tutti voi (Cor.13,13).
Nel 325, dopo tre secoli di studi scritturistici, il
concilio di Nicea, chiudevala controversia contro Ario - che negava la
divinità del Figlio -con la seguente definizione: "Noi crediamo in un solo
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, unigenito generato dal Padre prima di tutti
i secoli, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato della stessa
sostanza del Padre".
ARTE DELLE ORIGINI PER ESPRIMERE LA TRINITA'
Sin
dal sec. II appaiono le prime raffigurazioni: nell'epigrafe di Teodoro della Catacomba di Priscilla sec. II, parla del Padre ma
viene raffigurato l' ICqUS, il pesce, simbolo di Gesù.
Nello splendido mosaico del Battistero di Albengadel IV secolo, è espressa in modo grandioso il concetto della natura trinitario in Dio.
Sul fondo azzurro in un triplice cerchio di colori sfumati, compare il
triplice monogramma di Cristo con alfa e omega, le dodici colombesimboleggiano gli Apostoli che convergono
verso la croce e circondano i
cerchi, rendendo presente la Chiesa
universale.
Sul fondo azzurro brillano innumerevoli altre
stelle, i credenti in Dio.
Il Sarcofago Dogmatico del sec. IV che si trova
nel Museo Pio Cristiano Vaticano, ricco di contenuto, appare la raffigurazione
antropologica delle tre Persone divine. Sul secondo registro nell'episodio
dell'Epifania il primo dei tre magi indica tre piccoli cerchi collocati
sulla cornice che separa i due registri: i punti alludono alle Tre Persone
della SS. Trinità che sono raffigurate nel registro superiore, in atto didare la vita ai progenitori. L'ampio
percorso catechetico del sarcofago, sembra concludersinella relazione delle Tre Persone in cui si
compie la creazione.
NEL RINASCIMENTO
Una nota
iconografia trinitaria della miniatura rinascimentale è quella in cui il Padre
e il Figlio sono uniti dall'immagine della Colomba dello Spirito S. che
"spira" dalla bocca dei due
nell'unico rapporto d'amore Vi sono poi
immagini a carattere popolare dovedove tre figure uguali, ma distinte, emergono da un'unico tronco nascosto
dall'ampio abito rosso.
Ogni epoca storica connota secondo
il proprio contesto culturale le raffigurazioni religiose, ma è arduo
raffigurare ciò di cui neppure si può parlare e che è l'essenza del mistero di
Dio!
L'IMMAGINE PIÙ VERA
Tra le più belle iconografieTrinitarieche nell'opera di Masaccio in S.Maria Novella a Firenze ha la
testimonianza più alta, è quella che meglio mostra l'unicità del rapporto d'amore tra le Tre Divine PersoneIl Figlio abbandonato, appeso sulla croce
nell'infinito dolore nella suprema
solitudine della morte, è tenuto tra le braccia del Padre mentre la Colomba
dello Spirito li unisce e li separa .
Inquesta immagine, tra le più alte, èraffigurato il Crocifisso che muore tra le
braccia di Dio,la Trinità divina è profondamente raggiunta nel suo mistero che
è di relazione d'amore. Nell'evento del venerdi santo, Dio soffre nel Figlio,
"Dio è stato crocifisso" dirà S.Agostino, egli che "Ha tanto
amato il mondo da dare per noi il Suo Figlio unigenito"(Gv.3,16)
.