

prole Parole chiave: Scavi Annunciazione

a cura di Mirella Lovisolo
NEGLI SCAVI - L'ANNUNCIAZIONE

Il 25 marzo, ricorre anche la festa che inaugura la
"pienezza del tempo" (Gal.4,4): l'Annunciazione del Signore; Dio entra nella
storia attraverso il "si" di una ragazza di Nazareth attenta allo Spirito
Santo.
L'evento misterioso che ha cambiato la storia
dell'umanità, narrato dal Vangelo di Luca, è stato interpretato in pagine di
altissima poesia da sommi artisti e da pittori locali, per dire ogni volta una
parola nuova al cuore dell'uomo su questo Dio che per amore si fa carne, nella
sofferenza e nell'umiltà.
Sin dalle
catacombe ci sono rappresentazioni rifebili all' Annunciazione
(cappella greca della catacomba di Priscilla del III secolo), tuttavia
solo a partire dal V secolo con la proclamazione della divina maternità di
Maria ad Efeso (431) troviamo la raffigurazione certa dell'Annunciazione
nell'arco trionfale di S.Maria Maggiore a Roma.
Il documento
più interessante però, è una testimonianza
archeologica che risale ai secoli anteriori al Concilio di Efeso; è stata
scoperta nel 1955 da Padre Bellarmino Bagatti sotto la moderna Basilica
dell'Annunciazione, la chiesa che le ricerche del francescano archeologo hanno
rivelato essere costruita sulla tradizionale "grotta dell'Annuncio". Gli
scavi hanno portato alla luce un sito, sede di villaggio; sono stati infatti
trovati nel luogo dei sili domestici, dove le famiglie conservavano le derrate
alimentari, cisterne d'acqua, e molte lucernette che servivano ad illuminare le
abitazioni, ceramiche di cucina e dei
focolari ricavati ai piedi delle pareti, ritrovamenti che hanno gettato una
prima luce sull'autenticità della casa di Maria.
Sui vani scavati nel suolo roccioso, adibiti ad usi domestici, furono
innalzati nel tempo ben cinque luoghi di culto: dapprima una chiesa in stile
sinagogale con la facciata rivolta verso Gerusalemme, evidentemente costruita
tra i sec. I e II dalla prima comunità giudeo-cristiana. Poi nel V secolo una Chiesa bizantina, quindi un
tempio crociato e, nel 1730, una chiesa francescana. Infine la Chiesa attuale,
sorta nel 1960 a custodia della Grotta dell'Annunciazione. Dagli scavi, emerse
materiale con graffiti e incisioni, appartenevano alla prima chiesa giudeo-cristiana riutilizzato
per le fondamenta della successiva chiesa bizantina.
Tra i tanti graffiti
incisi, Padre Bagatti trovò quello di grandissimo valore storico,
aveva una la scritta greca: XE MAPIA.
E' l'abbreviazione di Kaire Maria, la parola dell'angelo nel vangelo di
Luca 1,28 "Ave Maria". E' senza dubbio, la più antica invocazione alla Madonna,
rinvenuta nella casa stessa dove, secondo la tradizione, visse la Vergine
Maria.
Questo antichissimo graffito antecedente di qualche
secolo al Concilio di Efeso, rovesciava le idee di chi affermava che il culto a
Maria sarebbe derivato dal culto ad una
divinità femminile pagana (Bellarmino Bagatti - Nazaret nell'archeologia, Storia
di Gesù, Ed. Rizzoli, volume 1 pag. 79 ss.).
La scoperta di questo importantissimo graffito
nel luogo dove, sulle tracce di vita familiare sono sorti cinque successivi
santuari, documenta che, nella casa di Maria si praticava il culto di lei sin
dalle origini della Chiesa, perché in quel luogo lei, giovane ebrea, era stata
scelta ad essere la madre di Cristo, il Messia atteso, il "Dio con noi"(Is.7)
CORRIERE DI SALUZZO 19.03.04