L'ARTE RACCONTA L'EUCARISTIA DELLE ORIGINI

DA 2000
ANNI
"La Chiesa vive dell'Eucaristia", èl'affermazione con cui il papa inizia la sua enciclica "Ecclesia de Eucharistia".In
realtà 2000 anni di vita, di documenti storici, letterari e artisticic'informano
della veridicità di quest'affermazione.
SPEZZARE IL PANE
Sin dall'inizio, il popolo uscito dalla Pentecoste hascandito la
sua vita intorno alle parole - poi riportate da Paolo e dai Vangeli- "Il
Signore Gesù nella notte in cui veniva tradito prese
del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse:
"Questo è il mio corpo, che è per voi;fate questo in memoria di me'. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese ancheil calice dicendo: "Questo è il calice della Nuova
Alleanza nel mio sangue; fate questo in memoria di me".(1Cor11,20-23). I cristiani, dicono gli Atti
degli apostoli (2,42), unitifraternamente "erano
assidui nella frazione del pane".
Spezzare ilpane: il gesto di Gesù
nell'Ultima Cena è il primo nome dato all'Eucaristia edè
anche una delle immagini più frequenti nell'arte delle origini, quella dellecatacombe.
L'EUCARISTIA
NEI DIPINTI CATACOMBALI
Abbiamo già avuto modo di vedere la suggestiva
rappresentazione della "Fractio Panis"del
sec.II nella catacomba
di Priscilla; consideriamo ora la catacomba di S. Callisto del sec.III 'dove si trova un complesso di grandeinteresse: i cubicoli dei Sacramenti, cinque vani
decorati con immagini dichiaro riferimento simbolico eucaristico.
Ladecorazione della parete di fondo del cubicolo
A 3, realizzata con i toni rapidi edessenziali
dello stile compendiario catacombale, si compone di tre
scene: a sinistra appare una figura giovanile che
impone le mani su un pane e un pesce deposti sul tripodecentrale;
accanto, si vede una figura velata con le braccia levate, è l"Orante"simbolo dell'anima nella pace beata" e anche simbolo della
trascendenza.
Segueuna scena che mostra una mensa con
sette figure, sulla mensa ci sono piatti dipani e pesci, ai lati cesti di pane.
La scena rimanda allamoltiplicazione dei pani e
dei pesci, un fatto riportato da tutti gli Evangelisti.
Il racconto del miracolo allude, come dice Giovanni al Cap.6,
alcibo eucaristico, il pane vivo che Gesù avrebbe dato ai suoi. Il fatto - in cuiGesù, come nell'ultima Cena ", prese i pani e dopo aver
reso grazie lidistribuì così fece per i pesci" - (Lc.9,16) divenne per i cristiani il simboloeucaristico
preferito.
La raffigurazione presenta sempre sette
persone che siedono intornoad una mensa del tipo a sigma. Il numero sette è simbolo dipienezza e indica che tutti sono chiamati ad essere
salvati.
Laterza scena presenta il sacrificio di
Abramo, che è figura e tipo del sacrificio di Cristo
crocifisso (la Crocifissione sino al IV secolo venivarappresentata
solo simbolicamente).
Ilcomplesso delle scene del cubicolo sono
dunque chiaramente allusive alla Messacome sacrificio
e sacramento. Nella prima scena si compie il rendimento digrazie,
il pane che viene "eucarizzato" (consacrato) col
gesto dell'imposizionedelle mani (l'epiclesi,
nella nostra Messa). Chi mangia di quel pane diventa "orante" cioèbeato. Nella seconda scena, la mensa: Cristo si dona a
coloro che voglionoriceverlo. La terza scena completa
la rappresentazione, esprimendo il valoresacrificale
dell'Eucaristia.

Autori
pagani (Plinio) e cristiani (la Didachè,Giustino,
Ignazio di Antiochia) parlano della comunità
cristiana riunita a"spezzare il pane", nel "giorno del Signore" (domenica) e
descrivono i momentidell'azione in cui Cristo torna
presentecon
la sua morte e risurrezione.
'Siapprende così come
la struttura della Cena del II secolo, era praticamente la stessa che
c'è stata trasmessa e in cui sirealizza, con
un'intensità unica, la promessa di Gesù: "Sarò con voi
tutti igiorni sino alla fine del mondo" (Mt.28,20)
MIRELLA LOVISOLO