SAN GIUSEPPE DAI SOGNI ALLE OPERE Mirella
Lovisolo
Nella parrocchiale di Busca un bella tela
di Marcantonio Franceschini,
proveniente dall'eremo camaldolese di Busca presenta la Morte di Giuseppe; altre opere troviamo in Diocesi su questo tema: alla
Madonna delle Grazie di Saluzzo e nella parrocchiale di Scarnafigi, opera
databile nel '700 dove il tema è stato interpretato da Vittorio Amedeo Rapous con molta raffinatezza. Tuttavia la tela del
Franceschini ha un immediatezza espressiva particolare: Gesù sostiene Giuseppe
morente mentre Maria ai suoi piedi lo conforta le mani nelle mani. La luce
divina viene dall'alto mentre gli angioletti circondano la composizione e
sostengono il leggendario bastone fiorito. Il tema della morte di Giuseppe è
diffuso nell'arte italiana collegato a significati diversi. Giuseppe,
presentato già anziano, mor" presto, forse prima della vita pubblica di Gesù e
questo, sebbene taciuto dai Vangeli, è comprensibile dal fatto che negli
episodi in cui è presente Maria, come alle nozze di Cana, Giuseppe non è citato,
erano presenti Gesù e Maria non Giuseppe. Cos" in Mc 3-31,35 quando si
dice che sua Madre e i fratelli attendono Gesù, Giuseppe non c'è, cos" nella
passione dove compare solo Maria. Questo confermerebbe in un certo senso
la mitica convinzione che Giuseppe fosse molto più anziano di Maria a
protezione e difesa della sua verginità e, se vedovo con figli,
giustificherebbe il discorso dei fratelli di Gesù. In realtà gli studi
teologici attuali ritengono che Giuseppe fosse giovane, poco più vecchio di
Maria anche perché tra gli ebrei il fidanzamento e il matrimonio avvenivano in
giovane età anche per i maschi, tra i 18 e i 20 anni ,
chi non fosse ancora sposato dopo i venti anni era considerato maledetto.
Comunque l'età di Giuseppe anche nelle opere d'arte resta un discorso aperto.
L'arte presenta, ampiamente, altri fatti relativi
alla vita di Giuseppe e Maria col Bimbo Gesù. Nel vangelo non ci sono parole di
Giuseppe ma il suo silenzio e il suo comportamento obbediente al volere di Dio
espresso nei sogni, sono eloquentissimi della personalità di questo santo.
L'arte si è fatta interprete degli episodi relativi a Giuseppe l'uomo dei sogni.
Il primo sogno riguardante Maria in attesa del Figlio di Dio. Giuseppe
fidanzato di
Maria era sconvolto per la gravidanza della sua fidanzata: poteva
ripudiarla condannarla alla lapidazione, ma lui che era giusto, non poteva,
decise di rimandarla. In quell'angoscia l'angelo viene a rassicurarlo, Giuseppe non temere di prendere con te Maria
tua sposa perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo"
Giuseppe allora, accoglie Maria senza condizioni, nella fede
totale evitando per lei ogni degradazione. "E
oggi, scrive il Papa
, in questo mondo nel quale la violenza psicologica, verbale e
fisica sulla donna è evidente, Giuseppe si presenta come figura di uomo
rispettoso, delicato che, pur non possedendo tutte le informazioni, si decide
per la reputazione, la dignità e la vita di Maria, accoglie ciò che hai suoi
occhi poteva apparire misterioso". (Papa Francesco Patris corde 4)
Molto frequente nella rappresentazione
artistica è il secondo sogno di Giuseppe quello relativo alla Fuga in Egitto semplicemente
intitolato Il sogno di Giuseppe. Tra
queste opere vediamo il dipinto di Daniele Crespi al museo di Vienna. A Roma in Santa Maria della Vittoria troviamo il grande complesso marmoreo di Domenico
Guidi Il sogno di SanGiuseppe(1695)
collocato di fronte al gruppo del Bernini "L'estasi di santa Teresa" una santa
devotissima di SanGiuseppe. Nella statua di Guidi un angelo
tocca delicatamente con la mano
destra la spalla di Giuseppe dormiente mentre con la sinistra gli indica la
strada. "Giuseppe prendi il Bambino e sua madre fuggi
in Egitto". 'Giuseppe si alza prende con se la famiglia e si mette in
cammino. Non una parola a condanna del fatto, nessun lamento o richiesta di
senso. Il viaggio avviene nel silenzio della fede e nella speranza in Dio nell'urgenza
della carità che non sopporta indugi. Per custodire il divino Bambino anche
Giuseppe e con lui Maria diventa un profugo, vive in terra straniera cerca
dimora per se e per i suoi, partecipa alla dura sorte che oggi molti patiscono
nella generale indifferenza'.(A.M.Cànopi Luoghi
dell'infinito 3/2021) Relativo a questo episodio di fuga ecco Caravaggio interprete di un momento di "Riposo durante la fuga in Egitto". Il
dipinto presenta la scena nella verzura di un'oasi, Maria e il Bambino dormono,
mentre un angelo suona il violino. Giuseppe
invece di riposare è ancora al servizio deve reggere all'angelo musicante lo spartito di
"Quam pulchra est" mottetto
ispirato al Cantico dei Cantici. Altre
opere artistiche raffigurano il terzo sogno di Giuseppe: "Erode è morto, Giuseppe torna in Israele"Mt
2,20. Di nuovo in cammino, obbediente alla parola di Dio. Nel luministico
dipinto di Georges de La Tour
semplicemente intitolato Il Sogno di
Giuseppe vediamo l'angelo che fortemente illuminato dalla candela sul
tavolo, parla a Giuseppe dormiente. Di un quarto sogno si parla nel Vangelo di
Mt.2,22 quello che assicura alla famiglia la possibilità di sistemarsi a in
Galilea a Nazaret, il villaggio che conferirà a Gesù
il nome di "nazareno". Nel Polittico
dell'infanzia di Cristo di ARCABAS del
1995-97: Giuseppe avvolto in un
cono d'ombra avanza illuminato dalla
candela che tiene in mano e che simboleggia la sua fede sincera nella
volontà di custodire il bene presioso del Bimbo Gesù. Giuseppe tutto infiammato dalla candela che regge
tra le mani ci appare proprio come
il Custode della nostra fede in questo tempo di prova e di pandemia e ci
mostra la via verso la salute che è Gesù, il Cristo Bambino placidamente
addormentato tra le braccia della Madre. Le scene luministiche, come vediamo, sono
frequenti nei dipinti su San Giuseppe, un contrasto luministico simbolo della
fede di questo uomo nell'umana notte del dubbio.
Della presenza a Nazaret
di Giuseppe, carpentiere e falegname, sono molte le opere che lo rappresentano,
come vediamo in Georges de La Tour del
1642 dove il bambino Gesù esaltato dalla luce, sorregge il lume per il
lavoro di Giuseppe. Nel più moderno dipinto di Pietro Annigoni del1963 intitolato San Giuseppe Lavoratore che si trova in San Lorenzo a Firenze, vediamo Giuseppe
nella sua officina posare teneramente la mano sul capo del piccolo Gesù che
accanto a lui si protende sul lavoro di quell'uomo che lo ama con cuore di
padre. "Patris corde"
Con cuore di padre, cos" Giuseppe ha amato Gesù".é il titolo
e l'inizio della lettera apostolica con cui papa Francesco istituisce l'anno
di San Giuseppe patrono dei padri di
famiglia come "sublime modello di vigilanza e provvidenza" "Tutti - infatti - possono trovare in San Giuseppe - uomo
che passa inosservato, l'uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta -
un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà"
E come dice lo psicoterapeuta Paolo Ferliga, papa Francesco promuovendo l'anno dedicato a sanGiuseppe invita la chiesa a valorizzare la figura del
padre nella realtà quotidiana e ci ricorda che l'esercizio consapevole
della paternità è indispensabile
per offrire ai figli e alla società intera, una risposta alla crisi educativa e ,di più, una prospettiva di salvezza.