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Il NOME DI MARIA

NOME DI MARIA NELLE CHIESE DELLE ORIGINI.

S.Maria del Monastero a Manta

Settembre è un mese a grande risonanza mariana, si celebrano infatti tre feste dedicate a Maria: la Natività, Il SS nome di Maria e la B.V. Addolorata. Ma la più celebre è certamente la festa del 12 settembre, il nome di Maria, giorno onomastico di molte donne potrebbe diventare davvero la festa della mamma o della donna.

Al nome Maria, in ebraico Mirjam, vennero dati molti significati per lo più legatI a motivazioni devozionali. Il nome Mjriam è da decifrare sulla base della lingua cananea, la radice verbale rwm del nome Mjriam indica l'essere elevato. Maria significherebbe eccelsa elevata augusta. San Girolamo (sulla base del prefisso M + 'OR (ebr.= luce) + YAM (= mare) ha interpretato il nome come "stella del mare", "stilla maris", cioè: goccia del mare (RAVASI, I volti di Maria nella Bibbia 2007 p 37) che darà origine all'inno Ave maris stella .
La festa del nome di Maria è abbastanza recente: fu concessa da Papa Giulio II nel 1513, alla diocesi di Cuenca in Spagna. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V , venne poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni Sobieski di Polonia vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e Papa Pio X la riportò al 12 settembre.

Se la festa venne istituita solo in in tempi moderni, il culto al nome di Maria risale, come ci rivela l'archeologia, ai primi secoli della cristianità.

Cimitero di Priscilla fine sec II in. III Maria con il Bimbo e il profeta la stella Fin dalle catacombe l'arte, tra II e III secolo, presenta Maria come Madre del Redentore nato da donna(Gal.4,4). La più antica immagine è del cimitero di Priscilla dove Maria appare con il Bimbo e il profeta, questi indica la stella e la Madre. Nella cappella greca della stessa catacomba troviamo la scena dell'epifania e dell'annunciazione. Nel cimitero di Domitilla sec. III nei cimiteri di Pietro e Marcellino e di Callisto appare Maria e il Bimbo con i Magi. Nel Cimitero maggiore Maria in atteggiamento di orante ha il Bimbo ritto sulle sue ginocchia ed è fiancheggiata dai monogrammi cristologici. Per arrivare ai mosaici di S.Maria maggiore del V sec dove Maria è presentata accanto al piccolo Signore in vesti regali. Tracce del culto della madre di Dio si trovano nei sotterranei

della basilica vaticana; qui sono stati scoperti graffiti nei quali appare il nome Maria, venerata insieme quelli di Cristo e Pietro, sormontati dalla parola Nika, un grido di vittoria. Reperti artistici che confermano il culto a Maria già espresso nel III secolo nella preghiera del papiro copto: Sotto la tua protezione

La proclamazione di Maria theotòkos, Madre di Dio, del Concilio di Efeso del 431, dette impulso all'erezione di chiese intitolate al nome di Santa Maria. A Roma Sisto III rinnova la basilica di Santa Maria Maggiore sull'Esquilino con la creazione dei mosaici tuttora visibili, ai Fori romani viene dedicata alla Vergine la basilica di S.Maria Antigua.

Con la libertà e la diffusione del cristianesimo nell'Italia settentrionale e meridionale troviamo tra i sec. IV e VII molti toponimi e chiese dedicate a S.Maria.

Numerose nel nostro territorio saluzzese. Ne citiamo alcune: a Saluzzo la Pieve di S.Maria nel sito dell'attuale Cattedrale (vedi Corriere di Saluzzo 2.6.011) a Busca S.Maria di Bovignano e S. Maria di Attissano (citate in nel cartario di Cavour del 6 agosto 1087 e nei conti della Castellania 20 ottobre 1370) (R.Comba, Metamorfosi di un paesaggio p 76) . A Caraglio l'antica Pieve di Santa Maria la cui esistenza è stata ipotizzata sin dal sec VI ( L.ARMANDO, da Pieve di S.Maria a Parrocchia di Caraglio,2000 p20). Dell'esistenza di una pieve a Caraglio si parla nel documento di donazione di Barbarossa del 1159 (id.p 25-26). Per citarne di più famose l'abbazia di S.Maria di Staffarda (dell'antichità cristiana del luogo, fa fede l'epigrafe di Onorata del sec VI) e quella di S.Maria di Cavour. In Val Maira la spettacolare chiesa di S.Maria di Elva , e molte altre chiese ancora, che stanno alle origini della cristianizzazione del Piemonte e della devozione a Maria, Madre di Cristo

Tra queste troviamo S.Maria del Monastero la prima testimonianza cristiana altoromanica di Manta(CN). Gli elementi architettonici consentono di collocare la costruzione negli ultimi decenni dell'XI secolo: la struttura muraria, la tipologia delle absidi decorate da coppie di archetti binari, i robusti pilastri interni che suddividono in tre navate l'aula, d'impianto quadrato di grande respiro; l'ampia facciata orizzontale a capanna ritmata e divisa in tre parti da quattro lesene e la copertura lignea. Nata come dipendenza dell'abbazia di San Dalmazzo al Borgo, la chiesa viene segnalata nel 1175 come priorato e tale è menzionata nelle bolle papali del XII-XIV secolo che confermano l'esistenza del monastero benedettino da cui viene il nome di S.Maria del Monastero. Nel XV secolo non ci sono più notizie della comunità monastica, la chiesa assume un ruolo cimiteriale. Ma fin dal 1628, nella relazione di mons. Marenco, la chiesa viene descritta in stato di notevole degrado. Anche i dipinti, centro d'interesse per la cappella, furono gravemente danneggiati dall'occupazione delle truppe tedesche. I dipinti furono realizzati intorno agli anni 30 del Quattrocento da un maestro della Mantaartista che riflette l'influenza stilistica del maestro attivo presso la sala baronale del castello, coniugando l'espressionismo di Jaquerio con un gusto raffinato e cortese del gotico internazionale. Il complesso pittorico della chiesa riafferma l'uso medioevale della Biblia Pauperum, iniziata sin dalla pittura catacombale e sollecitata ufficialmente nel sec VI da Gregorio Magno nelle Epistole. Tutte le chiese si rivestivano di affreschi per narrare, tra le immagini dei santi testimoni, i fatti del Vangelo e ammonire i fedeli sul destino della vita eterna. Nei dipinti Maria è raffigurata nell'absidiola sinistra nell'antica iconografia dell'Annunciazione, dove Gesù B. con la croce è inviato dal Padre a Maria. Nella Deposizione Maria, avvolta in un manto scuro e consolata da Giovanni, piange il suo dolore di madre per la morte del Figlio amato. Drammatica ma raffinata la scena del Giudizio universale nella parete destra, in cui appare Cristo in mandorla avvolto in un ampio manto rosso panneggiato, l'espressione del volto che risponde alle citazioni dei due cartigli Venite benedetti.avevo fame e mi avete dato da mangiare e l'altro Via da me maledetti..avevo fame e non mi avete dato da mangiare (Mt. 25,31ss).Ai lati del Cristo, quasi a mitigare la tragicità del momento, Maria appare, quale madre misericordiosa, inginocchiata in atto dolcissimo di supplica e preghiera per quell'umanità perduta, che non ha riconosciuto il Figlio Salvatore; l'intercessione di una Madre sempre accanto ai figli che l'inocano: Santa Maria prega per noi peccatori.

BIBLIOGRAFIA COMBA G.G.MERLO, L'Abbazia di Staffarda e l'irradiazione cistercense nel Piemonte Meridionale, Atti del Convegno SSSAAPC, Revello 1998, Cuneo 1999 P.A.RAVASI, I volti di Maria nella Bibbia 2007 L.ARMANDO, La Pieve di S.Maria a Parrocchia di Caraglio,2000 A.DE ANGELIS, M.GATTULLO, Manta nei secoli, momenti di arte e di storia 1998 S.S.S.A.P.C; Comune di Manta S.Maria del Monastero. P.MARIANGELO DA CERQUETO, Maria, donna sempre più viva 1985 Perugia

 



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