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MARIA , LA ''MADRE DEL BUON CONSIGLIO'' SIGNORA D'ALBANIA


La festività natalizia evoca sempre la dolce immagine di Maria con in braccio il Figlio Gesù e l'arte, sin dal 200 d.C. e per tutti i secoli successivi, ce ne ha dato espressioni coinvolgenti universalmente note. Queste immagini sono entrate nell'iconografia mariana con un nome che ne designa la tipologia: Madre della Tenerezza, l' Hodighitria, M.Lactans, ecc. Altre hanno sono entrate nelle Litanie Lauretane, come è avvenuto per la Madre del Buon Consiglio.

Nell'ambito della straordinaria visita di Papa Francesco in Albania, vogliamo considerare, questa icona che raffigura lquesta Protettrice della nazione albanese: la Madre del Buon Consiglio, Signora di Scutari. L'invocazione Madre del Buon Consiglio, venne aggiunta, nelle litanie lauretane, il 22 aprile 1903 da papa Leone XIII in seguito alla diffusione del culto alla Madre di Gesù invocata con questo titolo.

Nel mio viaggio in quella nazione ho voluto subito recarmi in quel santuario, collocato alle falde del Castello di Rozafat presso il lago di Shkodra alla confluenza dei fiumi Drini e Bune, per affidare i miei progetti alla Madre di Gesù, per chiedere a lei il ''dono del consiglio'' e soprattutto il suo ''buon consiglio''.

Il santuario non ha nulla degli antichi santuari di pellegrinaggio che conosciamo in Occidente, santuari barocchi ad effetto scenografico o quelli di tipo orientale con icone e contrasti luministici; si tratta invece di una bella luminosa chiesa moderna, ma di modeste proporzioni. Subito mi ha colpito la semplice sorridente accoglienza di una giovane suora che cura il santuario e che ci ha dato, con alcune informazioni, una bella icona, La giovane suora rifletteva davvero la freschezza della ritrovata fede di quel ''popolo giovane'' (come l'ha definito il Papa) della Chiesa martire d'Albania

Ovviamente ho avviato subito una ricerca sulla realtà di questo Santuario, ne è venuta qualcosa che è esattamente il riflesso della storia di Albania sino alla tragedia del regime comunista. La storia del Santuario della Madonna del Buon Consiglio si intreccia, con la storia delle sofferenze del popolo albanese e con la sua tenace speranza. Il Santuario già edificato nella Città di Scutari, fin dal VI secolo, era stato distrutto già nel 1467, dalle orde dei turchi ottomani che, dopo l'eroica resistenza di Giorgio Kastriota Skanderbeg, invasero l‘Albania per convertirla forzatamente all'Islam, distruggendo chiese e monasteri. L'immagine venerata però non venne distrutta perchè trasportata misteriosamente e, si dice, miracolosamente a Genazzano vicino a Roma dove si trova tuttora, circondata da una grande devozione. Nel 1917 a Scutari venne ricostruito, nello stesso sito, tra l'entusiasmo popolare, il nuovo Santuario dedicato sempre alla "Madonna del Buon Consiglio'', ma nel 1945 l'Albania, proclamata "Repubblica Popolare Comunista" da un regime estremamente repressivo ed ostile, perse ogni diritto di praticare la propria fede religiosa. Il Santuario della "Madonna del Buon Consiglio" venne raso al suolo; tutte le Chiese furono devastate o trasformate in magazzini, teatri e persino in stalle; i sacerdoti furono ferocemente perseguitati, condannati al carcere, alla tortura e alla fucilazione La persecuzione ebbe il suo culmine nel 1967, quando il Presidente Enver Hoxha proclamò l'Albania "primo Stato ateo del mondo". Questa situazione terribile continuò fino al 4 Novembre 1990, giorno che segnò l'apertura della nuova epoca, con una Santa Messa celebrata al Cimitero cattolico di Scutari, luogo dove venivano uccisi i cristiani dissidenti. Questa data fu seguita da altri eventi molto felici: la visita in Albania di Madre Teresa di Calcutta originaria di questa terra e poi di Giovanni Paolo II che donò al Santuario copia dell'icona originale e riaprì il Seminario interdiocesano intitolato alla "Madonna del Buon Consiglio"

Ma contempliamo questo straordinario dipinto: realizzato su di un sottile strato di intonaco, misura 31 cm di larghezza e 42,5 cm di altezza. Esso rappresenta la Santissima Vergine, che nell'ineffabile sorriso materno, tiene tra le braccia il Bambino Gesù. Entrambi sono inseriti, oltre al panneggio di fondo, sulla semplice mandorla iridata. Il piccolo Gesù trasmette il candore di un bambino e la saggezza del'adulto che pensa all'opera della creazione ed è il Signore. Con grande tenerezza, preme il suo viso su quello della Madre. Vi è tra di loro un'attraente intimità e l'unione di anime riflessa nei loro sguardi. Iconograficamente l'opera si richiama alle icone della ''tenerezza'', ma stilisticamente rimanda alla pittura murale del tardo medioevo, i colori sono delicati campiti con linee di contorno sottili... L'affresco che poteva essere parte di un dipinto murale più esteso, è avvolto nella penombra del mistero e del miracolo, si ignora quando e da chi fu dipinto.

Anche se il regime aveva raso al suolo il Santuario, quel luogo, incastonato tra le montagne, ha continuato a rappresentare nel cuore di tanti Albanesi la "casa" di Maria, l'unico faro di speranza capace di rischiarare la lunga notte delle persecuzioni.

''La Madre di Scutari nella sua immagine ha sempre guidato e protetto i suoi figli. Ha vegliato su di loro nei lunghi anni delle "catacombe", ed anche ai giorni nostri continua a rispondere alle incessanti, silenti preghiere di un popolo che faticosamente, ma con coraggio, cerca la via del suo futuro di pace e di fede''.(M. Di Lorenzo 2005)

Mirella Lovisolo



Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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